mercoledì 13 agosto 2008

ma le stelle quante sono?????

Sai dire quanto amore hai dentro?un chilo?un litro? Non lo sai, eh?
E allora lascia perdere la matematica.
Inventa quello che non c’è. Perché quello k c’è è di tutti. Ma se riesci a trovare quello che non c’è, bè, allora hai qualcosa di solo tuo.
E se qualcun altro vede cosa quello che vedi tu, bè, allora hai trovato qualcuno che ti vive. Non lasciarlo fuggire. Fermalo! Vivilo! Scrivilo! Le storie sono come le persone. Non sono fatte per star sole.



tratto da "ma le stelle quante sono?"

CaNzOnE bIlLa!!!!


Di canzone in canzone di casello in stazione abbiam fatto giornata che era tutta da fare la luna ci ha presi e ci ha messi a dormire o a cerchiare la bocca per stupirci o fumare
come se gli angeli fossero lì a dire che si è tutto possibile


Buonanotte all’Italia deve un po’ riposare tanto a fare la guardia c’è un bel pezzo di mare c’è il muschio ingiallito dentro questo presepio che non viene cambiato, che non viene smontato e zanzare vampiri che la succhiano lì se lo pompano in pancia un bel sangue così


Buonanotte all’Italia che si fa o si muore o si passa la notte a volerla comprare come se gli angeli fossero lì a dire che si è tutto possibile come se i diavoli stessero un po’ a dire di no, che son tutte favole
Buonanotte all’Italia che ci ha il suo bel da fare tutti i libri di storia non la fanno dormire sdraiata sul mondo con un cielo privato fra San Pietri e Madonne fra progresso e peccato fra un domani che arriva ma che sembra in apnea ed i segni di ieri che non vanno più via

di carezza in carezza di certezza in stupore tutta questa bellezza senza navigatore come se gli angeli fossero lì a dire che si è tutto possibile come se i diavoli stessero un po’ a dire di no, che son tutte favole Buonanotte all’Italia con gli sfregi nel cuore e le flebo attaccate da chi ha tutto il potere e la guarda distratto come fosse una moglie come un gioco in soffitta che gli ha tolto le voglie e una stella fa luce senza troppi perché ti costringe a vedere tutto quello che c’è Buonanotte all’Italia che si fa o si muore o si passa la notte a volersela fare...

martedì 8 aprile 2008

!!!!L'amore!!!

Tratto dal Convito di Platone....


Ma innanzitutto bisogna che conosciate la natura della specie umana e quali prove essa ha dovuto attraversare. Nei tempi andati, infatti, la nostra natura non era quella che è oggi, ma molto differente. Allora c'erano tra gli uomini tre generi, e non due come adesso, il maschio e la femmina.
Ne esisteva un terzo, che aveva entrambi i caratteri degli altri. Il nome si è conservato sino a noi, ma il genere, quello è scomparso. Era l'ermafrodito, un essere che per la forma e il nome aveva caratteristiche sia del maschio che della femmina. Oggi non ci sono più persone di questo genere.
Quanto al nome, ha tra noi un significato poco onorevole.
Questi ermafroditi erano molto compatti a vedersi, e il dorso e i fianchi formavano un insieme molto arrotondato. Avevano quattro mani, quattro gambe, due volti su un collo perfettamente rotondo, ai due lati dell'unica testa. Avevano quattro orecchie, due organi per la generazione, e il resto come potete immaginare. Si muovevano camminando in posizione eretta, come noi, nel senso che volevano. E quando si mettevano a correre, facevano un po' come gli acrobati che gettano in aria le gambe e fan le capriole: avendo otto arti su cui far leva, avanzavano rapidamente facendo la ruota. La ragione per cui c'erano tre generi è questa, che il maschio aveva la sua origine dal Sole, la femmina dalla Terra e il genere che aveva i caratteri d'entrambi dalla Luna, visto che la Luna ha i caratteri sia del Sole che della Terra. La loro forma e il loro modo di muoversi era circolare, proprio perché somigliavano ai loro genitori. Per questo finivano con l'essere terribilmente forti e vigorosi e il loro orgoglio era immenso. Così attaccarono gli dèi e quel che narra Omero di Efialte e di Oto, riguarda gli uomini di quei tempi: tentarono di dar la scalata al cielo, per combattere gli dèi.
Allora Zeus e gli altri dèi si domandarono quale partito prendere. Erano infatti in grave imbarazzo: non potevano certo ucciderli tutti e distruggerne la specie con i fulmini come avevano fatto con i Giganti, perché questo avrebbe significato perdere completamente gli onori e le offerte che venivano loro dagli uomini; ma neppure potevano tollerare oltre la loro arroganza. Dopo aver laboriosamente riflettuto, Zeus ebbe un'idea. "lo credo - disse - che abbiamo un mezzo per far sì che la specie umana sopravviva e allo stesso tempo che rinunci alla propria arroganza: dobbiamo renderli più deboli. Adesso - disse - io taglierò ciascuno di essi in due, così ciascuna delle due parti sarà più debole. Ne avremo anche un altro vantaggio, che il loro numero sarà più grande. Essi si muoveranno dritti su due gambe, ma se si mostreranno ancora arroganti e non vorranno stare tranquilli, ebbene io li taglierò ancora in due, in modo che andranno su una gamba sola, come nel gioco degli otri." Detto questo, si mise a tagliare gli uomini in due, come si tagliano le sorbe per conservarle, o come si taglia un uovo con un filo. Quando ne aveva tagliato uno, chiedeva ad Apollo di voltargli il viso e la metà del collo dalla parte del taglio, in modo che gli uomini, avendo sempre sotto gli occhi la ferita che avevano dovuto subire, fossero più tranquilli, e gli chiedeva anche di guarire il resto. Apollo voltava allora il viso e, raccogliendo d'ogni parte la pelle verso quello che oggi chiamiamo ventre, come si

fa con i cordoni delle borse, faceva un nodo al centro del ventre non lasciando che un'apertura - quella che adesso chiamiamo ombelico. Quanto alle pieghe che si formavano, il dio modellava con esattezza il petto con uno strumento simile a quello che usano i sellai per spianare le grinze del cuoio. Lasciava però qualche piega, soprattutto nella regione del ventre e dell'ombelico, come ricordo della punizione subìta.
Quando dunque gli uomini primitivi furono così tagliati in due, ciascuna delle due parti desiderava ricongiungersi all'altra. Si abbracciavano, si stringevano l'un l'altra, desiderando null'altro che di formare un solo essere. E così morivano di fame e d'inazione, perché ciascuna parte non voleva far nulla senza l'altra. E quando una delle due metà moriva, e l'altra sopravviveva, quest'ultima ne cercava un'altra e le si stringeva addosso - sia che incontrasse l'altra metà di genere femminile, cioè quella che noi oggi chiamiamo una donna, sia che ne incontrasse una di genere maschile. E così la specie si stava estinguendo. Ma Zeus, mosso da pietà, ricorse a un nuovo espediente. Spostò sul davanti gli organi della generazione. Fino ad allora infatti gli uomini li avevano sulla parte esterna, e generavano e si riproducevano non unendosi tra loro, ma con la terra, come le cicale. Zeus trasportò dunque questi organi nel posto in cui noi li vediamo, sul davanti, e fece in modo che gli uomini potessero generare accoppiandosi tra loro, l'uomo con la donna. Il suo scopo era il seguente: nel formare la coppia, se un uomo avesse incontrato una donna, essi avrebbero avuto un bambino e la specie si sarebbe così riprodotta; ma se un maschio avesse incontrato un maschio, essi avrebbero raggiunto presto la sazietà nel loro rapporto, si sarebbero calmati e sarebbero tornati alle loro occupazioni, provvedendo così ai bisogni della loro esistenza. E così evidentemente sin da quei tempi lontani in noi uomini è innato il desiderio d'amore gli uni per gli altri, per riformare l'unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: così potrà guarire la natura dell'uomo. Dunque ciascuno di noi è una frazione dell'essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che le è complementare, perché quell'unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E' per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare. Stando così le cose, tutti quei maschi che derivano da quel composto dei sessi che abbiamo chiamato ermafrodito si innamorano delle donne, e tra loro ci sono la maggior parte degl adulteri; nello stesso modo, le donne che si innamorano dei maschi e le adultere provengono da questa specie; ma le donne che derivano dall'essere completo di sesso femminile, ebbene queste non si interessano affatto dei maschi: la loro inclinazione le porta piuttosto verso le altre donne ed è da questa specie che derivano le lesbiche. I maschi, infine, che provengono da un uomo di sesso soltanto maschile cercano i maschi. Sin da giovani, poiché sono una frazione del maschio primitivo, si innamorano degli uomini e prendono piacere a stare con loro, tra le loro braccia. Si tratta dei migliori tra i bambini e i ragazzi, perché per natura sono più virili. Alcuni dicono, certo, che sono degli spudorati, ma è falso. Non si tratta infatti per niente di mancanza di pudore: no, è i loro ardore, la loro virilità, il loro valore che li spinge a cercare i loro simili. Ed eccone una prova: una volta cresciuti, i ragazzi di questo tipo sono i soli a mostrarsi veri uomini e a occuparsi di politica. Da adulti, amano i ragazzi: il matrimonio e la paternità non li interessano affatto - è la loro natura; solo che le consuetudini li costringono a sposarsi ma, quanto a loro, sarebbero bel lieti di passare la loro vita fianco a fianco, da celibi. In una parola, l'uomo cosiffatto desidera ragazzi e li ama teneramente, perché è attratto sempre dalla specie di cui è parte.
Queste persone - ma lo stesso, per la verità, possiamo dire di chiunque - quando incontrano l'altra metà di se stesse da cui sono state separate, allora sono prese da una straodinaria emozione, colpite dal sentimento di amicizia che provano, dall'affinità con l'altra persona, se ne innamoranc e non sanno più vivere senza di lei - per così dire - nemmeno un istante. E queste persone che passano la loro vita gli uni accanto agli altri non saprebbero nemmeno dirti cosa s'aspettano l'uno dall'altro. Non è possibile pensare che si tratti solo delle gioie dell'amore: non possiamo immaginare che l'attrazione sessuale sia la sola ragione della loro felicità e la sola forza che li spinge a vivere fianco a fianco. C'è qualcos'altro: evidentemente la loro anima cerca nell'altro qualcosa che non sa esprimere, ma che intuisce con immediatezza. Se, mentre sono insieme, Efesto si presentasse davanti a loro con i suoi strumenti di lavoro e chiedesse: "Che cosa volete l'uno dalI'altro?", e se, vedendoli in imbarazzo, domandasse ancora: "Il vostro desiderio non è forse di essere una sola persona, tanto quanto è possibile, in modo da non essere costretti a separarvi né di giorno né di notte? Se questo è il vostro desiderio, io posso ben unirvi e fondervi in un solo essere, in modo che da due non siate che uno solo e viviate entrambi come una persona sola. Anche dopo la vostra morte, laggiù nell'Ade, voi non sarete più due, ma uno, e la morte sarà comune. Ecco: è questo che desiderate? è questo che può rendervi felici?" A queste parole nessuno di loro - noi lo sappiamo - dirà di no e nessuno mostrerà di volere qualcos'altro. Ciascuno pensa semplicemente che il dio ha espresso ciò che da lungo tempo senza dubbio desiderava: riunirsi e fondersi con l'altra anima. Non più due, ma un'anima sola.
La ragione è questa, che la nostra natura originaria è come l`ho descritta. Noi formiamo un tutto: il desiderio di questo tutto e la sua ricerca ha il nome di amore. Allora, come ho detto, eravamo una persona sola; ma adesso, per la nostra colpa, il dio ci ha separati in due persone………………
Io però parlo in generale degli uomini e delle donne, dichiaro che la nostra specie può essere felice se segue Eros sino al suo fine, così che ciascuno incontri l'anima sua metà, recuperando l'integrale natura di un tempo. Se questo stato è il più perfetto, allora per forza nella situazione in cui ci troviamo oggi la cosa migliore è tentare di avvicinarci il più possibile alla perfezione: incontrare l'anima a noi più affine, e innamorarcene. ….

venerdì 22 febbraio 2008

I passi dell'amore..

Ed ecco un po' di frasi tratte dal film I Passi Dell'amore tratto dall'omonimo libro di Nicholas Sparks...

p.s. a mio parere è molto più bello il libro, pieno di emozioni che ti fanno sognare e ank piangere!quindi preparate tanti fazzolettini!!!


mistero non si può comprendre... si può solo accettare.



Mi dispiace solo che non sia riuscita a vedere un miracolo... invece l'ha visto, tu eri il suo miracolo!...



L'amore è come il vento, anche se non lo vedo, so che esiste perchè lo sento.



Scopri chi sei e segui te stesso.



So che per qualche motivo, ogni passo che ho fatto da quando ho imparato a camminare, era un passo verso di te!



Tu sei il mio angelo... sei stato mandato per starmi vicino.



Il vero amore ti può cambiare la vita... lascia che sia il cuore a condurre i tuoi passi...



L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso... L'amore non è mai presuntuoso o pieno di se, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L'amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta.

giovedì 21 febbraio 2008

San Valentino

14 febbraio 2008
L’amore è la sorpresa di scoprirti, di scoprire la dolcezza di una carezza, la gioia di starti vicino…



"T'amo senza sapere come, ne' quando ne' da dove,
t'amo direttamente senza problemi ne' orgoglio:
cosi' ti amo perche' non so amare altrimenti
che cosi', in questo modo in cui non sono e non sei,
cosi' vicino che la tua mano sul mio petto e' mia,
cosi' vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno."
Pablo Neruda


Io, te, un tappeto volante
Partiamo e sul cielo infinito
arriviamo…le stelle ci guardano
la luna ci spia mentre la tua bocca si
congiunge alla mia…dietro un bacio
un mondo d’amore, dietro uno sguardo
un sogno che parte dal cuore….


Il nostro primo San Valentino… Un giorno come molti che racchiude tanti significati…
Un giorno in cui non si ama di più o di meno, ma un giorno in cui ci si ferma a capire cosa stai vivendo…cos’è quella emozione che senti dentro te….
Ci siamo incontrati per caso, in un giorno di fine luglio… quella mattina mi sarei immaginata di tutto tranne di sentire di nuovo qualcosa per un ragazzo, e soprattutto la forza di iniziare nuovamente a sognare…avevo paura, ma non so perché c’era qualcosa che mi spingeva a tentare, a crederci, a dare una possibilità al quel destino, a provare a riaprire quel cuore piangente… e cosi quella sera d’estate, il sette agosto 2007 decisi di non pensare e ascoltare solo ciò che suggeriva il mio cuore… meno male che feci così….
È iniziato un sogno quella sera, un sogno che dura tutt’ora.. un sogno che sa regalarmi emozioni fantastiche e uniche….un sogno in grado di farmi sorridere anche nei momenti più bui…e sai chi è il protagonista di questo sogno?tu amore mio…te insieme a me…
E ora, qui mentre che scrivo, scorrono nella mia mente tutte quelle emozioni, tutti quei sorrisi, quegli abbracci, quei momenti in cui il mondo si eclissa ed esistiamo solamente noi, quei messaggi teneri, le parole sussurrate, la paura di innamorarmi e la bellezza della consapevolezza che in fondo mi ero già innamorata e non c’era cosa più bella di questo. E si… innamorata di te… avevo paura a dirtelo come se potessi rovinare qualcosa, ma quella sera su quello scivolo, mi è venuto praticamente naturale farlo.. avevo quasi la sensazione di mentirti a tacere…
Grazie amore.. per quei momenti, per quelle sensazioni, per rendermi felice….perchè tutto sembra più semplice e so che tu ci sei per ascoltarmi o semplicemente per un abbraccio…
Spero immensamente che ciò possa durare, al solo pensiero di perderti mi sento persa e sto male.. ora non riesco ad immaginare la mia vita senza di te…non ci riesco…
Non badare al regalo…è stupido, e so anche che a te non piacciono i peluches, però spero che riuscirai a cogliere il significato che vi è nascosto….è solo un simbolo…un simbolo dell’amore che provo per te…come quel piccolo cuoricino… perché in questi mesi ti ho donato sul serio il mio cuore..e spero che tu ne saprai fare buon uso, proprio come hai fatto fin’ora…ed è il mio cuore che parla, che ti urla:


Paperotto mio grazie di esistere, sei una delle persone più importanti che ho in questo momento, rimani con me…